serie 3. parte 1

Vangelo secondo Marco: capitolo 5,1-20

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

1. Va' nella tua casa, dai tuoi 5,1-20



1 E giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni.
2 Mentre scendeva dalla barca, subito gli venne incontro da un cimitero un uomo posseduto da uno spirito impuro.
3 Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene, 4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. 5 Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.

Signore Gesù, hai appena vinto, con la tua parola, le forze violente del mare e del vento e hai indicato ai discepoli la strada della fede in te come vittoria sulla paura, ogni forma di paura. Ed essi si sono interrogati, chiedendosi chi tu possa essere! Ogni episodio che seguirà sarà una risposta al loro dubbio!
Ora, con i discepoli ancora attoniti giungi in territorio pagano. È un'altra riva, un paese "lontano". Qui non c'è fede in Dio e qui non c'è l'attesa di te: nessuno qui attende un Salvatore, un consacrato da Dio, un amico che doni speranza. Qui nessuno ti attende e nessuno ti viene incontro per accoglierti. Questo è davvero un luogo diverso, strano, tanto che i tuoi discepoli nemmeno scendono dalla barca. Tu solo metti piede su questa terra: tu sai che anch'essa ha bisogno di te, perché solo con te entrerà nella vera libertà! Devi rivelarti ai tuoi discepoli come il salvatore di tutto il mondo, anche dei popoli pagani!
Ed ecco, uno ti viene incontro, uno che dimora in terra e ombra di morte (Is 9,1; Mt 4,16). Viene dai sepolcri, come fosse già privo di vita. Infatti egli non conosce la vita, conosce solo la violenza della morte, quella che egli stesso esercita contro tutto e contro tutti, persino contro se stesso. Conosce la violenza degli altri: essi non hanno altro modo per rapportarsi con lui che sentirlo e considerarlo nemico, e perciò usano contro di lui violenza per difendere la propria libertà. Tutti cercano la propria libertà con la sopraffazione, con lo spezzare i limiti che l'esistenza altrui impone. È un gioco continuo per essere più forte e guadagnare libertà con la schiavitù degli altri. Quest'uomo, che ora ti incontra, è ritenuto posseduto da spirito immondo, e davvero è dominato da una forza non umana. Gli altri abitanti della regione sono diversi? Egli è un'eccezione, oppure uno che manifesta ciò che gli altri riescono a nascondere?
Egli non conosce l'ordine della notte e del giorno, vive nei luoghi dei morti, grida senza comunicare, cerca di dare la morte persino a se stesso. Tu, Gesù, riconosci in lui il popolo che non invoca il nome del Signore, popolo che abita nei sepolcri, sempre immondo, incapace di accorgersi dell'amore di Dio, come già Isaia l'aveva descritto (65,1-5). Tu non ti allontani, non fuggi da quell'uomo, ti lasci avvicinare da lui, che si è accorto della tua presenza. Egli si è accorto che tu non sei come gli altri uomini, che tu nemmeno con lui usi violenza. Viene da lontano, come da un altro mondo sconosciuto, dove idoli muti e sordi riescono soltanto a spaventare e dare schiavitù. Egli si getta ai tuoi piedi, come uno che sa d'essere vinto e di non avere più alcun potere.

6 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7 e, urlando a gran voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". 8 Gli diceva infatti: "Esci, spirito impuro, da quest'uomo!". 9 E gli domandò: "Qual è il tuo nome?". "Il mio nome è " Legione" - gli rispose - perché siamo in molti". 10 E lo scongiurava con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quel paese.

Tu, Gesù, lasci che egli si esprima, che si manifesti. Le sue parole sono gridate. Non è l'uomo, ma lo spirito che grida. Tu, solo tu, sai discernere che quello spirito non è al suo posto. L'uomo è stato creato per accogliere il tuo spirito da figlio: solo allora è uomo che gode pace e gioia e libertà. Quello spirito che è contrario a te e che, pur riconoscendoti, non ti vuole obbedire, strazia l'uomo e lo dilania interiormente. Egli sa che tu vuoi salvare l'uomo proprio dal suo potere e dalla sua presenza. Tu vuoi che egli si manifesti, che non continui ad ingannare gli uomini. Ed egli grida il proprio nome, un nome che fa paura, come può far paura un potere politico basato sul terrore, sulla violenza e sull'imposizione, un potere che domina schiacciando e distruggendo. Tu avevi rifiutato questo potere quando ti era stato offerto da Satana nel deserto. Lo spirito immondo, che stravolge le facoltà dell'uomo e gli impedisce ogni comunione con gli altri uomini, si serve delle forze schiaccianti delle politiche usate dai potenti avidi di denaro e di gloria umana.
Gesù, il tuo compito è ancora attuale, tu devi incontrare anche i popoli "lontani" per farti conoscere da loro come la vera vita, come colui che dona la vera libertà che non fa uso di violenza.

11 C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo.
12 E gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". 13 Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
14 I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.
15 Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla "Legione", ed ebbero paura.
16 Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato, e il fatto dei porci.

Gli animali immondi piacciono agli spiriti immondi, che sono solo capaci di distruggere, di dare morte. E tu permetti che gli spiriti s'impossessino degli animali immondi, così da precipitare insieme nell'abisso. La terra così è liberata dal loro nefasto influsso.
I proprietari del benessere immondo vedono l'effetto, benefico per l'uomo, della tua presenza. Colui di cui tutti avevano paura è ora seduto, non fa più del male a nessuno; è vestito, liberato dalla vergogna della nudità, manifestazione del peccato e della ribellione alle regole della società: riconosce gli altri e si lascia riconoscere. Egli ora è sano di mente: si può comunicare con lui. I proprietari delle ricchezze hanno paura: non vogliono uomini liberi, hanno paura degli uomini veri. E perciò non vogliono te, Gesù: si accorgono che tu rendi gli uomini veri uomini.

17 Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
18 Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui.
19 Non glielo permise, ma gli disse: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te".
20 Egli se ne andò e si mise ad annunziare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti ne erano meravigliati.

Se non ti vogliono tu non insisti. Non provi a convincerli. Essi hanno visto la tua opera a favore dell'uomo. Sarà l'uomo emarginato, l'uomo vittima del maligno che ora conosce la vera pace e la vera libertà, l'uomo che conosce te come amico dell'uomo, sarà lui ad annunciarti, a ricordare il prodigio della tua presenza e del tuo amore gratuito. Lui vorrebbe stare con te, ma tu lo fai apostolo perché prepari il suo popolo al futuro incontro con la tua Chiesa!
Tu, Gesù, te ne vai sulla barca. Là, in quella regione lontana, rimane la voce di colui che era tra i morti dei sepolcri a pronunciare il tuo nome che dà vita. Tu scegli ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla (1Cor 1,28) per donare la ricchezza vera, la vita e la speranza del tuo nome a coloro che vivono nell'ombra della morte!

 

 

 

 

 

 

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