7 Allora chiamò
a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere
sugli spiriti impuri.
8 E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che
un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura;
9 ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
10 E diceva loro: "Se entrate in una casa, in qualunque luogo, rimanetevi
fino a quando non andrete via di lì.
11 Se in qualche luogo non vi accogliessero, andatevene e scuotete la
polvere dai vostri piedi come testimonianza per loro".
12 Ed essi, partiti, predicarono che la gente si convertisse,
13 scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.
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Signore Gesù,
non ti scoraggi per il rifiuto ricevuto a Nàzareth, e invece moltiplichi
la tua predicazione: incominci a inviare i Dodici! Anzitutto li chiami
vicino a te, come già avevi fatto altre volte (1,17; 3,14s). Essi
devono aderire alla tua persona, imparare da te come impara chi ti ama
e si è accorto che da te viene la vita! Li chiami: come tu sei
sempre rivolto al Padre, così essi devono essere protesi a te.
Da questa intimità e confidenza e unità di vita e di intenti
li puoi mandare. Essi sono in grado, perché uniti a te, di andare
e fare ciò che tu fai.
Li mandi a due a due! Essi non dovranno proporre se stessi e la propria
esperienza, ma solo ciò che tu consegni! La loro testimonianza
sarà accolta come vera perché testimonianza di comunione,
di vita d'amore, di condivisione di fede. Si aiuteranno nelle necessità,
si sosterranno a vicenda, si correggeranno reciprocamente per non diventare
stravaganti o ripiegati su di sè. Tu, Gesù, donerai lo Spirito
Santo, Spirito di comunione: vuoi che i tuoi abbiano sempre la possibilità
di fargli portar frutto! Il primo incarico dato da te ai Dodici, anche
senza doverlo dire, è quello di essere umili, ubbidienti l'uno
all'altro, fedeli al messaggio ricevuto da te! Come è bella e grande
la tua sapienza, Signore Gesù!
Tu "davi" loro potere sugli spiriti impuri! Gesù, tu
stesso hai visto che gli spiriti impuri impediscono l'ascolto della tua
Parola, e perciò anche la salvezza dell'uomo. Gli spiriti impuri,
che non sopportano la tua presenza, devono abbandonare gli uomini prima
che i tuoi inviati parlino di te! I tuoi discepoli devono saper riconoscere
questi spiriti per poter esercitare su di essi l'autorità del tuo
nome. L'autorità su di loro la doni tu, non viene da capacità
particolari dei discepoli. Questi saranno sempre orientati a te, coscienti
che ogni loro passo e ogni loro parola riceve motivo e forza e frutto
da te. Questo lo devono sempre ricordare: non lo dimenticheranno se nel
loro andare saranno poveri, mantenendo sempre viva la fede nella presenza
del Padre che li ama perché ubbidiscono a te.
Avranno con sè un bastone. Più che difesa da animali pericolosi
questo bastone sarà memoria di quello con cui Mosè ha aperto
il Mare e fatto scaturire l'acqua dalla roccia (Es 4,17; 14,16; 17,5).
Sarà sostegno per la loro fede nella potenza di Dio e profezia
che solo nel legno della croce abbiamo salvezza (Nm 21,8).
I due discepoli non si preoccuperanno del pane, perché hanno nel
cuore te, unico pane necessario. Non avranno riserve di cibo, né
di vestito e nemmeno del denaro dei poveri. Faranno esperienza e potranno
annunciare, senza bisogno di parole, che il Padre è davvero padre,
e che la tua parola si diffonde con la sua stessa forza. I sandali invece
li lasci calzare, perché il cammino sia spedito: è urgente
l'annuncio del Regno di Dio (Ef 6,15).
I tuoi discepoli potranno essere accolti o rifiutati, proprio come te.
Tu sei stato ascoltato e sei stato allontanato. Come dovranno reagire
i tuoi inviati quando saranno accolti e quando saranno rifiutati?
Se saranno accolti non ne approfitteranno per migliorare la propria condizione.
Da poveri saranno accolti dai poveri: rimarranno nelle case dei poveri.
Essi non devono distribuire ricchezze, ma solo la tua Parola. Questa è
potente anche quando esce da una casa povera, anzi, proprio allora ha
maggior forza di persuasione.
Se non saranno accolti, non dovranno fare calcoli e inventare stratagemmi
per farsi accettare o per convincere della verità della tua Parola.
Non si creeranno nemmeno sensi di colpa per non essere riusciti a convertire
qualcuno. Non dovranno perdere tempo con chi non vuole aver rapporto con
te. Se ne andranno e faranno sapere, scuotendo la polvere, che non sono
in comunione con chi rifiuta te e la tua parola. Non cercheranno altri
motivi per rimanere, non si illuderanno di poter salvare quella città
con altre azioni, proponendo valori condivisi, né cercheranno di
mantenere comunione fondandosi su iniziative congiunte per il benessere
della città. Solo il tuo nome è salvezza. Solo tu sei il
Salvatore vero e necessario a tutti.
I tuoi discepoli ubbidiscono e vanno a due a due, portatori di una notizia
certa (Dt 19,15). Propongono alla gente di convertirsi, di attendere te
e di fondare su di te la loro speranza. Essi vedono i demoni e li scacciano,
perché il tuo nome sia accolto e amato! Tu agisci davvero con loro,
e il tuo potere accompagna le loro parole. Quale grazia e quale pace scende,
Signore Gesù, su quelle persone e in quei villaggi visitati dai
tuoi! Essi poi completano il loro compito con l'attenzione agli infermi,
proprio come tu avevi fatto a Cafarnao e a Nazareth. Non confidano nelle
proprie mani, ma con olio ungono i malati, con l'olio che evoca l'unzione
con cui tu sei stato consacrato Messia per la salvezza degli uomini (Is
61,1). Quell'olio mette i malati a contatto con te, con la missione che
il Padre ti ha consegnato e con l'amore con cui tu gli ubbidisci! Ed essi
vengono guariti: la fede dei tuoi discepoli li tocca: essa è vera,
come quella di Giairo e come quella della donna che ha toccato il tuo
mantello nascosta tra la folla.
Gesù, grazie che hai fatto partecipi i tuoi discepoli della tua
missione, del tuo potere d'amore e di salvezza, e della tua disposizione
a portare la croce!
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